Barche all’ormeggio preda di bivacchi, furti e atti vandalici

Nelle scorse settimane alcuni diportisti con la barca ormeggiata nella vecchia Darsena di Savona hanno denunciato una serie di episodi vandalici ai danni delle loro barche ad opera di sconosciuti durante la movida notturna. Oltre 10 i casi segnalati.

Barche all’ormeggio utilizzate come bivacchi per bere e fumare, ma anche oggetto di furti di attrezzature di coperta e atti vandalici. È successo nella vecchia Darsena di Savona dove nei giorni scorsi gli armatori delle barche lasciate in banchina hanno denunciato decine di episodi avvenuti in particolare nei fine settimana quando si accende la movida lungo i locali e i bar distribuiti nei pressi della struttura portuale.

Tra le denunce c’è di tutto: chi ha segnalato l’intrusione di sconosciuti all’interno della propria imbarcazione, chi invece ha subìto il furto di scarpe, estintori e altri oggetti lasciati in coperta e chi ha addirittura ha sorpreso diverse persone a ballare sul ponte del proprio cabinato. Un armatore ha segnalato che alcuni sconosciuti hanno forzato l’entrata della sua barca bivaccando al suo interno, usando il letto della cabina armatoriale e lasciando tutto sporco con avanzi di cibo e mozziconi di sigarette sparsi per la barca. Un caso che ha fatto sollevare anche l’allarme Covid-19.

Ad essere presi di mira da veri e proprio atti di vandalismo sono stati inoltre i pontili galleggianti della darsena, in particolare quelli più vicini al ponte mobile.

Barche usate come latrine e dormitori

Quello che è emerso dall’indagine delle forze dell’ordine di Savona è che le barche ormeggiate a pochi passi dai locali di via Baglietto sono sempre più usate come bivacchi, latrine e dormitori. Non solo bravate, come salire a bordo per farsi un selfie, ma anche danneggiamenti vari, furti e atti vandalici. Un aumento esponenziale che culmina con il proprietario dell’imbarcazione in sosta nel porticciolo turistico savonese che si trova faccia a faccia con i protagonisti delle incursioni notturne.

I diportisti sono stati così costretti a difendersi dalle degenerazioni del popolo della movida e tramite i vertici della Sv Port Service, la società concessionaria dei posti barca nel porto turistico della Vecchia Darsena di Savona, hanno presentato una denuncia in Questura nei giorni scorsi segnalando una decina di episodi legati alle incursioni notturne sulle barche. Una denuncia frutto anche dell’esasperazione legata alle necessarie operazioni di sanificazione, dopo ogni raid. Il dossier sugli episodi, riguarda soprattutto i mesi di maggio e giugno dopo la fine del lockdown.

Telecamere, custodi e controlli rafforzati

I vertici della SV Port Service che si sono recati in Questura per segnalare l’escalation fanno presente come i raid non accadano solo nei fine settimana: “Ormai i casi sono così frequenti che avvengono anche durante la settimana” ha spiegato l’amministratore delegato della società Stefano Bovio che si è presentato in Questura per la denuncia con il dossier sui danni raccolto dal nostromo Andrea Spotorno.

In Questura l’ad Bovio è stato rassicurato sull’intensificarsi di controlli e pattuglie da parte della polizia nella vecchia Darsena soprattutto lungo attracchi e pontili lato via Baglietto e lato via Gramsci. “Collaboriamo con l’Autorità di sistema portuale per trovare soluzioni – spiega l’ad Bovio – Stiamo pensando a posizionare più luci, più impianti di illuminazione, più telecamere di videosorveglianza, allestendo anche un servizio di guardianaggio. Accorgimenti che si traducono però in maggiori costi». E a rimetterci anche in questo caso sono sempre i diportisti con il pagamento del canone annuo.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore e reporter per testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici

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