Un comunicato rilasciato dall’“US Maritime Advisory” mette in guardia i velisti e chiunque naviga dal malfunzionamento del Gps e dai rischi di manipolazione dei dati Ais. Anche in Mediterraneo.
Dati Gps e Ais falsati? Forse è l’ennesimo effetto della guerra tra Russia e Ucraina. In ogni caso dagli Stati Uniti arriva un avviso rivolto ai velisti e chiunque viaggi per mare. Stanno aumentando i casi di interferenze in mare ai sistemi Gps di bordo ed esiste un rischio concreto di hackeraggio dei dati Ais. Entrambi sono preziosi strumenti che utilizzano tutti i diportisti per orientarsi e prevenire le collisioni.
A denunciarlo in un comunicato di questi giorni è l’US Maritime Advisory, l’organismo governativo statunitense che si occupa della sicurezza marittima. “Casi di significativa interferenza Gps – recita il comunicato – sono stati segnalati in tutto il mondo nel settore marittimo. Questa interferenza può causare la perdita o l’imprecisione dei segnali Gps che influiscono sulla navigazione, sul calcolo dei tempi basati su Gps e sulle apparecchiature di comunicazione, incluse quelle di comunicazione satellitare.
Dati persi o imprecisi anche nel Mediterraneo
Ma dove avvengono queste interferenze? Negli ultimi 6 mesi le aree da cui sono stati segnalati più casi includono il Mar Mediterraneo orientale e centrale, in particolare nelle vicinanze del Canale di Suez, Cipro, Malta e Istanbul, nel Golfo Persico vicino a Dammam, KSA, e al largo della costa del Brasile. L’elenco aggiornato dei luoghi dove si verificano questi problemi si può consultare online sul sito della Guardia Costiera statunitense.
Dati Gps e Ais falsati? L’allerta US Maritime Advisory riguarda anche l’Ais, il sistema di identificazione automatico utilizzato da tutte le navi nel mondo; ma anche dagli armatori di yachts per monitorare le rotte ed evitare le collisioni. Qui, il problema, avverte l’Us Maritime Advisory, è che si tratta di “sistemi radio aperti, non crittografati e non protetti; destinati a funzionare su canali VHF-FM non sicuri. Pertanto, i segnali AIS possono essere falsificati, risultando dati errati o mancanti”. “Quindi – prosegue il comunicato – è necessario attenersi alle migliori pratiche di sicurezza informatica contro l’hacking se si collega il proprio AIS a una rete; o lo si aggiorna utilizzando dispositivi elettronici rimovibili (ad es. unità USB)”.
Dati Gps e Ais falsati? Il consiglio finale dell’ente americano è che: “l’AIS, sebbene sia uno strumento di posizione inestimabile, non dovrebbe mai essere utilizzato esclusivamente per evitare le collisioni o per prendere decisioni sulla navigazione”. Insomma sempre più difficile anche navigare in pace in questi tempi di guerra.