Nei prossimi mesi l’esploratore e navigatore Alex Bellini attraverserà il fiume asiatico Mekong su una zattera autocostruita. Il viaggio fa parte del progetto “10Rivers1Ocean” che lo vede navigare su 10 dei fiumi più inquinati al mondo.
Sono tanti i diportisti che navigando su mari e oceani di tutto il mondo finiscono con il maturare una coscienza ambientalista molto forte tanto da diventare attivisti impegnati a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza da inquinamento. Sono noti gli esempi di Sir Peter Blake, ma anche di Ellen McArthur, per non parlare del nostro Giovanni Soldini. Tra questa schiera di sportivi “eco warriors” c’è sicuramente Alex Bellini, esploratore e divulgatore ambientale conosciuto per le sue imprese estreme.
Un’impresa estrema a favore dell’ambiente
Alex, 44 anni, è impegnato da alcuni anni nel progetto “10Rivers1Ocean” che lo vede navigare su 10 dei fiumi più inquinati al mondo. Ha già disceso il Po, il Gange, il Nilo, il Fiume delle Perle e navigato verso il tristemente noto “Pacific Garbage Patch”, ossia l’isola di plastica che fluttua al centro del Pacifico. Tutti viaggi intrapresi a bordo di imbarcazioni costruite riciclando bidoni, lamiere, plastiche e materiali abbandonati sulle sponde di queste vie d’acqua.
Di recente l’esploratore ha annunciato che tra la fine del mese di dicembre e la metà di gennaio 2023 sarà impegnato in una navigazione sul fiume asiatico Mekong, settimo corso d’acqua più lungo al mondo. Il percorso di Alex partirà dal Savannakhet, nel Lagos, e arriverà fino a Phnom Penh, capitale della Cambogia. Una rotta di 600 chilometri attraverso uno dei sistemi fluviali più minacciati dalla plastica. Anche in questo caso Alex Bellini navigherà a bordo di una zattera a vela completamente autocostruita con materiali riciclati e scarti.